Torta alla cannabis e malesseri: era davvero “light”?
La notizia di una torta alla cannabis che avrebbe fatto stare male tre persone è stata ripresa rapidamente dai media tradizionali, con titoli che enfatizzano l’accaduto, trasformandolo in un caso di allarme: “manda una famiglia in ospedale”. Tuttavia, una ricostruzione più precisa rivela una realtà meno sensazionale.
Secondo quanto riportato, delle quattro persone che avrebbero consumato la torta, solo una, una donna di 58 anni, è stata ricoverata in ospedale e dimessa la sera stessa. L’episodio è avvenuto quando una giovane di 25 anni ha preparato una torta con cannabis, portandola a casa di un’amica, dove è stata consumata anche dai genitori.
La cannabis light, per definizione, ha un bassissimo contenuto di THC, la sostanza psicoattiva responsabile degli effetti tipici della cannabis. Dunque, anche in una preparazione alimentare come una torta, è improbabile che il consumo possa causare malesseri significativi in adulti. Questo apre all’ipotesi che la torta possa essere stata preparata con cannabis ad alto contenuto di THC, e che la ragazza abbia dichiarato che fosse light per minimizzare eventuali problemi legali.
Sebbene al momento sia solo un’ipotesi, questa possibilità trova spazio nelle ricostruzioni, anche considerando che, dopo una perquisizione, sono stati sequestrati 5 grammi di cannabis nella casa della ragazza, ora sottoposti ad analisi per determinarne la composizione.
La giovane è stata deferita all’autorità giudiziaria, e diverse testate hanno riportato che potrebbe dover rispondere di spaccio di stupefacenti. Tuttavia, se dalle analisi dovesse emergere che si trattava effettivamente di cannabis light, l’accusa di spaccio perderebbe di fondamento. Resta invece aperta la questione delle eventuali querele da parte delle persone coinvolte.
In sintesi, il caso sembra basarsi su molte incertezze, ma è un esempio di come la cannabis continui a essere oggetto di narrazioni sensazionalistiche. Se la pianta fosse davvero light, come dichiarato, l’intera vicenda richiederebbe un approccio più sobrio e meno allarmistico.