Nel 2013, l’Uruguay è entrato nella storia come il primo paese al mondo a legalizzare la cannabis per uso ricreativo. Questa pietra miliare ha riguardato la legalizzazione di coltivazione, possesso, consumo e vendita attraverso club e farmacie autorizzate per i residenti.
Dopo l’Uruguay, anche il Canada ha legalizzato la cannabis nel 2018, aprendo il mercato non solo ai residenti. Recentemente, anche Malta si è unita a questa lista, seppur con alcune limitazioni. A differenza del Canada, infatti, Malta non prevede al momento la vendita di cannabis a scopo ricreativo.
IN EUROPA
Il Lussemburgo si prepara a legalizzare la cannabis nel 2022, seguendo un modello simile a quello maltese. Questo approccio, incentrato sulla regolamentazione e sul controllo del mercato, potrebbe diventare un esempio per altri paesi europei. Nel frattempo, l’Italia si prepara a discutere una proposta di legge supportata da un numero record di firme, aprendo la strada a un possibile referendum sulla legalizzazione.
La Germania si appresta a legalizzare la cannabis, aprendo la strada a un cambiamento epocale. Data la sua influenza politica ed economica a livello globale, questa decisione potrebbe innescare un effetto domino, spingendo altri paesi a seguire l’esempio tedesco. L’Europa, intanto, sperimenta modelli diversi: dai programmi pilota olandesi e svizzeri, fino alla legalizzazione di prodotti a basso contenuto di THC in Svizzera. Sebbene una legalizzazione completa non sia prevista nell’immediato, entrambi i paesi sembrano intenzionati a proseguire su questa strada, con alcune città pilota che già sperimentano forme di legalizzazione a livello locale.
IL RESTO DEL MONDO
La legalizzazione della cannabis è un trend globale inarrestabile. Mentre l’Antartide rimane un’eccezione, il resto del mondo sta gradualmente abbracciando nuove politiche. Messico e Sudafrica sono due esempi emblematici di questo cambiamento. Entrambi i Paesi hanno compiuto progressi significativi verso la legalizzazione, anche se il percorso non è ancora del tutto tracciato. Il 2022 e il 2023 saranno anni cruciali per capire se questi sforzi si concretizzeranno in leggi definitive.
L’attenzione è rivolta agli Stati Uniti, dove il dibattito sulla legalizzazione della cannabis è in continua evoluzione. Tuttavia, nonostante le aspettative, non sembra che quest’anno si arriverà a una svolta a livello federale. L’amministrazione Biden appare indecisa e contraddittoria, senza una linea guida chiara. Pertanto, il ruolo di leadership degli Stati Uniti in questo campo sembra essere momentaneamente in secondo piano, soprattutto rispetto alle dinamiche europee.
Asia e Medio Oriente rimangono aree geografiche complesse per la legalizzazione della cannabis. Tuttavia, segnali incoraggianti arrivano da Thailandia e Israele, dove una svolta normativa sembra possibile nel corso del 2022. La Thailandia, in particolare, si prepara a una ‘piena legalizzazione’, secondo quanto dichiarato dal Ministero della Sanità Pubblica. Israele, invece, dopo alcune battute d’arresto, potrebbe finalmente approvare una legge in materia entro quest’anno.