Un nuovo studio condotto presso il Soroka University Medical Center, in Israele, ha evidenziato come l’uso della cannabis terapeutica possa rappresentare un trattamento sicuro ed efficace per attenuare i sintomi dei disturbi dello spettro autistico. Tra i benefici osservati, si segnalano una riduzione di crisi convulsive, tic, stati depressivi, agitazione e scoppi di rabbia.
L’indagine ha coinvolto pazienti con diagnosi di autismo di età pari o inferiore ai 18 anni ed è stata recentemente pubblicata sulla rivista “Scientific Reports”. Secondo i ricercatori, oltre l’80% dei genitori ha dichiarato di aver notato un miglioramento significativo o moderato nei propri figli.
Il disturbo dello spettro autistico è una condizione che influisce su molteplici aspetti dello sviluppo infantile e si manifesta attraverso una vasta gamma di sintomi e livelli di gravità.
Israele, grazie alla sua legislazione avanzata sulla cannabis medica in vigore dal 1992, è oggi uno dei paesi leader nella ricerca sulle sue proprietà terapeutiche. Attualmente, nel paese sono in corso più di 100 studi scientifici dedicati agli effetti della cannabis in ambito medico. Alcuni di questi hanno evidenziato la capacità della pianta di ridurre sia le crisi epilettiche che i disturbi comportamentali nei bambini affetti da autismo.
Uno studio condotto nel 2013 ha indicato che il sistema endocannabinoide, e in particolare il recettore CB2, potrebbe avere un ruolo chiave nella gestione dei sintomi dell’autismo. Questo perché il tetraidrocannabinolo (THC), uno dei principali composti della cannabis, può legarsi a tale recettore, esercitando potenziali effetti terapeutici.
Un’altra ricerca, pubblicata nel 2017, ha suggerito che il sistema endocannabinoide potrebbe essere coinvolto nel controllo della neuroinfiammazione, fenomeno strettamente associato all’autismo nei bambini.