Editoriale

L’ultima bufala di Giorgia Meloni sulla cannabis

“Cannabis geneticamente modificata con il THC che supera il 70%”.

Questa è l’ultima affermazione controversa attribuita alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nota per le sue posizioni proibizioniste. Secondo quanto dichiarato, la cannabis potrebbe essere geneticamente modificata per contenere una concentrazione di THC superiore al 70%.

Tale dichiarazione, tuttavia, non trova alcun fondamento né nella letteratura scientifica né nei dati ufficiali. Le statistiche fornite dal Ministero dell’Interno sui sequestri di sostanze stupefacenti indicano infatti una percentuale media di THC pari all’11%.

Inoltre, il consumo di cannabis con una concentrazione di THC così elevata risulterebbe poco praticabile e poco tollerabile per gli stessi consumatori, in quanto una tale potenza renderebbe l’inalazione estremamente irritante e sgradevole.

Gli utilizzatori di cannabis, infatti, non ricercano esclusivamente un effetto psicotropo intenso, ma anche qualità, equilibrio e benessere. Negli ultimi anni, la cultura legata a questa sostanza si è evoluta, specialmente tra i più giovani, orientandosi maggiormente verso un consumo consapevole e responsabile piuttosto che verso un uso finalizzato unicamente allo “sballo”.

Questa affermazione sembra inserirsi in una strategia comunicativa basata sulla distorsione della realtà, con l’obiettivo di rafforzare posizioni ideologiche e ottenere consenso politico attraverso informazioni prive di riscontri oggettivi.

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