L’ultima iniziativa del governo Meloni ha nuovamente sollevato polemiche, accompagnata da titoli giornalistici fuorvianti e discutibili. Mentre a livello internazionale si assiste a un costante progresso in diversi settori, l’attuale esecutivo sembra determinato a intraprendere una direzione opposta, limitando opportunità economiche e imprenditoriali.
È fondamentale chiarire un punto cruciale: la cannabis light è attualmente vietata? Assolutamente no. Ciò che è stato presentato è un semplice emendamento che propone un divieto, ma si tratta soltanto di una proposta e non di una misura già in vigore. Questo ennesimo tentativo di colpire il settore della cannabis light, se approvato, potrebbe mettere a rischio il lavoro di circa 15.000 imprenditori e lavoratori che lavorano legalmente, versando regolarmente le proprie imposte.

I media tradizionali hanno colto l’occasione per diffondere titoli allarmistici e distorti, contribuendo a creare confusione e disinformazione sull’argomento. Questa sinergia tra il governo e parte dell’informazione mainstream risulta sempre più evidente, suscitando perplessità anche tra coloro che in passato erano più scettici riguardo a tali dinamiche.
L’intento di tali iniziative sembra chiaro: disincentivare gli investimenti nel settore, incoraggiando sia gli imprenditori attivi sia coloro che vorrebbero avvicinarsi a questo mercato. La strategia adottata appare orientata più a intimidire e destabilizzare piuttosto che a promuovere un dibattito basato su dati concreti.
Nel frattempo, in Italia una famiglia su sei fatica ad arrivare a fine mese. Invece di concentrarsi su problemi concreti come la caro vita e la crisi economica, il governo continua a combattere battaglie ideologiche prive di fondamento scientifico, morale o logico.
La gestione di tali questioni evidenzia un approccio miope e poco lungimirante, che rischia di danneggiare non solo un intero comparto produttivo, ma anche la credibilità delle istituzioni stesse.