Un uomo residente a Lanzo, appassionato di arrampicata, è stato assolto dall’accusa di protezione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio dopo che i carabinieri avevano rinvenuto, nel luglio 2019, un’ampia coltivazione di cannabis nelle vicinanze della sua abitazione. Le forze dell’ordine avevano sequestrato 370 piante in fase di fioritura , oltre a 23 grammi di hashish e 109 foglie di cannabis , facendo scattare l’accusa di produzione illecita.
Tuttavia, nel corso del processo, è emerso che l’uomo utilizzava la cannabis per scopi terapeutici. Affetto da gravi problemi di salute a seguito dell’asportazione di un rene, seguiva una terapia antidolorifica a base di cannabis sativa, regolarmente prescritta dal proprio medico. La sua coltivazione, quindi, non era finalizzata alla distribuzione, ma destinata esclusivamente a soddisfare il proprio fabbisogno medico.
Il tribunale di Ivrea ha riconosciuto la legittimità della sua attività agricola, sottolineando che la coltivazione di cannabis a fini agroalimentari e tessili rientra nei limiti previsti dalla legge. Inoltre, è stato rilevato come l’imputato avesse sempre agito con trasparenza, informando le autorità locali e partecipando a un’iniziativa di divulgazione sulla coltivazione legale della cannabis attraverso gruppi di discussione dedicati.
Alla luce di queste considerazioni, il tribunale ha stabilito l’assenza di intenti illeciti, decretando l’assoluzione dell’uomo e confermando il suo diritto a coltivare la pianta per uso personale a fini terapeutici.