ITALIA

La NASA vuole coltivare la cannabis nelle future missioni spaziali

La NASA sta valutando la possibilità di coltivare cannabis come parte della sua ricerca sulle fonti sostenibili di cibo e medicinali per le missioni spaziali di lunga durata. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio contesto della sopravvivenza autonoma degli astronauti, un aspetto cruciale per le future esplorazioni interplanetarie, comprese le missioni su Marte.

La cannabis è una pianta estremamente versatile che potrebbe offrire molteplici benefici in un contesto spaziale. Oltre al possibile impiego per la produzione di fibre e come fonte alimentare, la sua applicazione in ambito medicinale potrebbe risultare particolarmente utile per la gestione dello stress e dell’ansia legati ai lunghi viaggi spaziali. Tuttavia, affinché la cannabis possa essere effettivamente integrata nelle missioni, è necessario verificare la sua capacità di crescere in condizioni di microgravità e di mantenere le proprie proprietà biochimiche al di fuori dell’atmosfera terrestre.

Con l’avvicinarsi di missioni spaziali sempre più ambiziose, la ricerca sulla coltivazione di piante in ambienti extraterrestri sta assumendo un ruolo centrale nello sviluppo di strategie per la sostenibilità a lungo termine. La possibilità di coltivare cannabis nello spazio potrebbe rappresentare un importante passo avanti nell’autonomia delle missioni, riducendo la dipendenza dalle risorse terrestri e ottimizzando la gestione delle forniture a bordo.

Sebbene la ricerca sia ancora nelle fasi iniziali, lo studio della cannabis in ambiente spaziale potrebbe aprire nuove prospettive nel campo dell’agricoltura spaziale, favorendo lo sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di risorse essenziali. Se i risultati saranno positivi, questa sperimentazione potrebbe contribuire in modo significativo alla realizzazione di habitat autosufficienti, fondamentali per il successo delle future colonie umane oltre la Terra.

Mentre si progetta di portare la cannabis nello spazio, in Italia si vuole vietate il CBD.

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