Sintetizzato per la prima volta nel 2021, il THCPO è un cannabinoide semisintetico apparso di recente sul mercato verde europeo. Il suo “punto di forza”? Gli effetti, particolarmente potenti e duraturi, secondo le prime analisi. Capiamo meglio cos’è, come agisce e quanto è sicuro per i consumatori.
Il “successore” del THCP: cannabinoide scoperto nel 2020 da un team di ricercatori italiani, a cui è stato aggiunto un gruppo acetato “O” tramite acilazione. Una reazione chimica che, modificandone la struttura, gli dona maggiore stabilità termica e ossidativa.
A differenza del THCP però, che può essere estratto direttamente dalla cannabis, il THCP-O viene prodotto esclusivamente in laboratorio. E stando alle prime ipotesi potrebbe avere effetti ancora più forti. Ma è davvero così?
Per comprendere gli effetti del THCP-O è indispensabile partire dal THCP, che, come evidenziato dallo studio pubblicato su Scientific Reports, oltre ad essere psicoattivo, ha un’affinità con il recettore CB1 fino a 33 volte superiore rispetto al THC.
Come il THCP, anche il THCP-O si lega perfettamente ai recettori CB1 presenti nel cervello, inducendo degli effetti psicoattivi. Forse anche più potenti e duraturi, grazie all’aggiunta del gruppo acetato “O”. Quali: euforia, rilassamento fisico e mentale, sonnolenza, alterazione della percezione spazio-tempo. (leggi l’articolo completo su dolcevita.it )