Editoriale

I semi di canapa come fonte di benessere per il nostro corpo

Il seme di canapa contiene tutti i 20 amminoacidi, inclusi gli 8 essenziali, che il corpo umano non è in grado di produrre autonomamente e deve assumere tramite l’alimentazione. Si tratta di una fonte eccezionale di proteine vegetali facilmente digeribili, che rafforzano il sistema immunitario e aiutano a contrastare le tossine che si accumulano attraverso altri alimenti o l’inquinamento.

Pur essendo meno terapeutico rispetto alle infiorescenze femminili, ancora praticamente vietate in Italia, il seme di canapa rappresenta una preziosa fonte di acidi grassi polinsaturi, in particolare i rinomati Omega-3 e Omega-6.

Questi nutrienti sono essenziali perché il corpo umano non è in grado di produrli autonomamente a partire da altri lipidi. La loro presenza è fondamentale per diversi tessuti, poiché costituiscono parte integrante delle membrane cellulari e favoriscono la sintesi di eicosanoidi, molecole che regolano numerosi processi.

Gli Omega-6 sono noti per la loro capacità di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e ridurre la concentrazione di trigliceridi, mentre gli Omega-3, oltre a ridurre i trigliceridi, aumentano il colesterolo HDL, comunemente definito “buono”. Questo tipo di colesterolo svolge funzioni antinfiammatorie, antiossidanti, antitrombotiche e antiaterogene, contribuendo a migliorare la fluidità del sangue e a ridurre significativamente il rischio di malattie cardiovascolari.

Il loro consumo, in qualunque forma, può essere di grande aiuto per chi soffre di immunodeficienza. In passato, sono stati utilizzati per trattare le carenze nutrizionali legate a malattie come la tubercolosi, e oggi potrebbero essere una risorsa preziosa nei paesi dove le carenze proteiche causano migliaia di morti infantili. 

Questo lo rende particolarmente interessante non solo per chi adotta una dieta vegetariana o vegana, ma anche per chi consuma regolarmente carne e pesce: integrare proteine vegetali nella propria alimentazione consente di ridurre il consumo di quegli animali senza compromettere il fabbisogno proteico.

Inserirli in una dieta offre numerosi benefici: oltre a nutrire e depurare il corpo, possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale derivante dalla pesca intensiva, che minaccia gli ecosistemi marini, e dagli allevamenti di bestiame, responsabilità di un elevato consumo di risorse idriche e dell’inquinamento del suolo e dell’atmosfera.

La dottoressa Antonella Chiechi ha dichiarato alla rivista Dolce Vita: “L’olio di canapa da molti benefici rispetto a qualsiasi olio comunemente utilizzato in cucina, anche rispetto all’olio extravergine di oliva. Se assunto con continuità migliora il metabolismo basale, aiuta a rafforzare il sistema immunitario e indirettamente (in quanto non è un farmaco) a combattere alcune patologie infiammatorie del sistema respiratorio: in generale fortifica contro gli stimoli aggressivi che possono arrivare dall’esterno. Nel mio lavoro lo consiglio ai pazienti che hanno problemi con il colesterolo alto. Nei casi lievi, dove non ci sono particolari patologie associate, il colesterolo si abbassa dopo alcuni mesi di somministrazione. Inoltre può essere usato anche localmente come un unguento antinfiammatorio in caso di arrossamenti cutanei, basta applicarlo localmente e massaggiare la parte interessata.”

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