ITALIA

La discussione sulla petizione contro DDL art.18 e decreto CBD

Ieri, 17 marzo, si è discussa la petizione presentata a settembre 2024 da Canapa Sativa Italia (CSI) al Parlamento Europeo con il sostegno di altre associazioni di settore tra le quali: Federcanapa, Cia, Confagricoltura, Sardinia Cannabis, Assocanapa e Copargi.

Ricordiamo che la petizione sostiene che: le disposizioni del Ddl Sicurezza e del decreto sul CBD siano in contrasto con i principi fondamentali del diritto dell’Unione europea, in particolare con gli articoli 34 e 36 del TFUE. Inoltre, potrebbe compromettere il mercato unico europeo, ridurre la competitività dell’industria della canapa, avere ripercussioni negative sull’occupazione e ostacolare il raggiungimento degli obiettivi ambientali.

Vi proponiamo un estratto dell’intervento di Mattia Cusani, presidente di CSI:

“(…) è per me motivo di grande soddisfazione e responsabilità presentare oggi questa petizione sostenuta dal numerose realtà italiane ed europee, consapevoli che il futuro di migliaia di lavoratori e imprese è minacciato da normative nazionali incompatibili con i principi fondanti dell’Unione Europea.

“L’Italia oggi rischia di sacrificare migliaia di posti di lavoro e centinaia di milioni di euro di fatturato sull’altare di una battaglia ideologica che si discosta dai principi del nostro progetto europeo. La normativa proposta dal governo italiano in particolare l’articolo 18 del DDL sicurezza e il decreto ministeriale sul CBD del 27 giugno 2024, non rappresenta semplicemente una restrizione per la filiera della canapa industriale ma è un chiaro esempio di violazione delle regole basilari del mercato unico e del principio di concorrenza leale (…)”

Alla fine della discussione, è stato deciso che la petizione rimarrà aperta e la commissione per le petizioni europee invierà una lettera al governo italiano chiedendo di fornire spiegazioni a riguardo.

L’articolo 18 del DDL sicurezza, qualora venisse approvato, sarebbe inapplicabile e l’Italia rischierebbe anche una procedura d’infrazione da parte dell’Europa.

Di seguito il video completo della discussione sulla petizione:

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