Se l’Articolo 18 dovesse essere approvato, comporterebbe l’eliminazione della canapa industriale dal mercato italiano?
La risposta è negativa: i prodotti a base di canapa e i suoi derivati continuerebbero a essere disponibili in Italia, grazie al principio di libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione Europea.
Tuttavia, la differenza sostanziale risiederebbe nel fatto che tali prodotti non sarebbero più di origine italiana, bensì importati da Paesi esteri come Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Germania e altri, dove la normativa è più chiara e conforme agli standard europei.
Nonostante le condizioni climatiche favorevoli per la coltivazione della canapa, l’Italia rischierebbe di perdere competitività, relegando i produttori nazionali in una posizione marginale rispetto al mercato internazionale.
Lorenza Romanese, direttrice dell’European Industrial Hemp Association, ha ribadito che “nessuno Stato membro può impedire la libera circolazione di prodotti legalmente prodotti in un altro Stato membro”.
Di fronte a questa prospettiva, l’Italia rischierebbe un isolamento economico e normativo, mentre altri Paesi europei – e non solo – continuerebbero a sviluppare il settore della canapa industriale. È davvero questo il futuro che il Governo intende perseguire? È questo il futuro che vogliamo per il nostro Paese?