Superare la soglia di 0,5% di THC nelle infiorescenze non equivale sempre a commettere un reato penale. Ogni singolo caso ha le sue particolarità che lo differenzia dagli altri, e tutti i casi vanno analizzati con massima attenzione.
È quanto emerso dalla sentenza di non luogo a procedere ieri a Milano, dove in un distributore automatico le forze dell’ordine, dopo i dovuti controlli, hanno stabilito che alcune infiorescenze superavano il limite di THC consentito dalla legge.
Uno dei campioni di infiorescenze prelevati, conteneva l’1,1% di THC. L’avvocato Lorenzo Simonetti di Tutela Legale Stupefacenti, è riuscito a dimostrare che lo sforamento in questione non costituisce reato, perché a quanto pare è emerso che l’efficacia drogante risulti assente anche per valori prossimi all’1% di THC.
Talaltro, il soggetto chiamato in causa, aveva fornito tutte le fatture e analisi allegate, quindi gli avvocati sono riusciti a dimostrare la sua innocenza in quanto era chiara a tutti la sua buona fede.
L’Avvocato Simonetti ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato che non basta l’indicazione del valore percentile ma bisogna dimostrare l’efficacia drogante da parte della Procura; inoltre abbiamo dimostrato l’assenza di elemento soggettivo del reato, perché il nostro assistito acquistava tutta la merce sempre con fattura, rifacendo lui stesso le analisi.”
Affidarsi a dei professionisti in materia è sempre un ottima scelta per la tutela della propria persona e della propria attività commerciale. Lo Studio Legale Simonetti-Miglio da anni è specializzato in questo tipo di difesa.