Editoriale

Giustizia

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Assolto Cristian: il diritto alla cura è intoccabile

Cristian Filippo, un paziente calabrese affetto da fibromialgia, era stato accusato di coltivare illegalmente due piante di cannabis, ma è stato completamente assolto con la formula “il fatto non sussiste”.

Assistito dall’avvocato Gianmichele Bosco, con il supporto di Meglio Legale, Filippo rischiava una condanna fino a sei anni di carcere. Tuttavia, il giudice ha riconosciuto che la sua coltivazione era destinata esclusivamente a scopi terapeutici, per far fronte alla difficoltà di reperire cannabis medica.

L’autoproduzione per scopo terapeutico non è reato: lo ha stabilito la Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha stabilito che la coltivazione di due piante di cannabis per uso personale non costituisce reato. Secondo i giudici, si tratta di una mera attività domestica finalizzata ad ottenere una piccola quantità di sostanza per uso personale.
Non è reato coltivare due piantine di cannabis a scopo terapeutico in quanto trattasi di una mera attività domestica che porta ad ottenere un modesto quantitativo di sostanza.