Editoriale

Proibizionismo

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“Cinque euro dai, due canne” la brutta storia dietro al video virale di Andrea Alongi

Un breve filmato registrato all’interno di un’aula di tribunale durante un processo: un giovane di diciassette anni risponde alla domanda del Pubblico Ministero – “Ricorda quanto hashish ha acquistato?” – con un’espressione quasi ironica e una risposta apparentemente insignificante: “Cinque euro dai, due canne.” Il suo volto lascia trasparire una smorfia che somiglia a un sorriso beffardo, come se volesse sottintendere: “Davvero sono qui per questo?”

Il trauma dei giovani causato dalla finta guerra alla droga

Spesso vi abbiamo parlato della finta guerra alla droga che le istituzioni attuano sul territorio italiano. Una battaglia che effettivamente si scatena contro la persona, contro i giovani e non contro la vera e propria criminalità. Come sempre, premettiamo, che non vogliamo in alcun modo incentivare l’utilizzo di sostanze stupefacenti, ma portare alla luce l’attuale interpretazione di tale fenomeno da parte dello  Stato.

Evoluzione normativa: il progresso degli Stati Uniti sulla cannabis e l’immobilismo italiano

Il dibattito sulla regolamentazione della cannabis evidenzia le profonde differenze tra paesi che adottano politiche progressiste e altri che restano ancorati a visioni repressive ormai superate. Un esempio emblematico è quanto sta accadendo negli Stati Uniti, dove il Maryland ha recentemente annullato 175.000 condanne legate al consumo e al possesso di cannabis, segnando un importante passo avanti nella revisione delle politiche proibizioniste.

Fratelli d’Italia, l’Italia sprecona

In Italia OGNI GRAMMO di Cannabis sequestrato costa mediamente alle casse dello stato (quindi di tutti noi contribuenti) 500€. È da quanto emerso dall’operazione ridicola e senza senso messa in atto dallo stato. Operazione “Scuole sicure” costata circa 4 milioni di euro, che ha portato al sequestro complessivo di 14 chilogrammi di Cannabis ma che soprattutto non ha reso per nulla le scuole più sicure e tantomeno ne ha troncato l’utilizzo da parte dei giovani studenti. D’altronde è risaputo da oltre mezzo secolo che la repressione non funziona e non funzionerà mai. Lo conferma anche il presidente dei centri di recupero italiani che ha più volte condannato la repressione messa in atto dalle nostre forze politiche sull’argomento in questione.