Editoriale

Salute

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Cannabis e gravidanza: utilizzo sconsigliato e casi eccezionali

Gli studi scientifici sull’uso della cannabis in gravidanza presentano numerose lacune metodologiche, rendendo difficile trarre conclusioni definitive sugli effetti del THC sul feto. Molte ricerche non tengono conto di altri fattori di rischio, come il consumo di alcol e tabacco, rendendo difficile isolare l’impatto della cannabis. Una analisi di studi incrociati del 2016 ha evidenziato come i dati esistenti non siano sufficienti a dimostrare un chiaro legame causale tra l’uso di cannabis in gravidanza e danni al feto.

I recettori dei cannabinoidi si rivelano promettenti contro il cancro al seno

Un recente studio pubblicato su PLOS ONE ha analizzato gli effetti degli agonisti selettivi recettori cannabinoidi sulle cellule del cancro mammario triplo negativo (TNBC), in particolare sulla linea cellulare MDA-MB-231. 1 ricercatori hanno scoperto che una combinazione di agonisti recettori CB1 e CB2, in un rapporto 2:1, ha inibito significativamente la formazione di colonie e ha indotto l’arresto del ciclo cellulare in fase S in queste cellule tumorali.

La dissonanza cognitiva nella percezione del pericolo: l’OMS conferma i danni dell’alcol

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), anche un solo sorso di alcol può avere effetti dannosi sulla salute. Questa affermazione è supportata da una vasta gamma di studi scientifici che evidenziano i rischi significativi, sia a livello fisico che mentale, derivanti dal consumo di bevande alcoliche, indipendentemente dalla quantità assunta.

Un nuovo studio conferma l’efficacia della cannabis contro la stanchezza

La sensazione di affaticamento è un fenomeno diffuso che può derivare da molteplici fattori, tra cui problemi di sonno, giornate lavorative intense o sforzi fisici prolungati. Tuttavia, esiste una condizione medica nota come “sindrome da stanchezza cronica (CFS)”, per la quale attualmente non esistono cure specifiche. In Italia, si stima che tra le 200.000 e le 300.000 persone siano affette da questa patologia, con una prevalenza maggiore tra le donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni.

Formazione continua sulla cannabis terapeutica al personale sanitario

Promuovere un’adeguata formazione sull’utilizzo dei farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche da parte del personale dipendente o convenzionato del sistema sanitario regionale. Questo l’obiettivo della legge approvata in aula all’unanimità, illustrata dal presidente della commissione sanità Enrico Sostegni (Pd) e nata su proposta del consigliere Iacopo Melio (Pd).  “L’atto – spiega Sostegni – nasce da una precisa volontà di agevolare la conoscenza dell’uso dei farmaci cannabinoidi, introduce una norma sulla formazione continua del personale sanitario” e modifica la legge regionale 18 del 2012.