Editoriale

Salute

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Università di Chicago: il CBD può bloccare l’infezione Covid-19 nelle cellule umane

Una ricerca dell’Università di Chicago ha rilevato che il CBD potrebbe inibire l’infezione da COVID-19 in cellule umane e topi. Tuttavia, gli autori sottolineano che questi effetti sono stati osservati solo con dosi elevate di CBD purificato, non con prodotti commerciali. Pertanto, l’uso di prodotti a base di CBD non è raccomandato per la prevenzione del COVID-19.

Alcuni principi attivi della cannabis bloccano l’infezione da Covid19

Una recente scoperta scientifica ha rivelato il potenziale della cannabis nella lotta contro il COVID-19. Ricercatori dell’Oregon State University hanno identificato due composti della cannabis, l’acido cannabigerolico (CBGA) e l’acido cannabidiolico (CBDA), in grado di legarsi alla proteina spike del coronavirus, impedendogli di infettare le cellule umane. Questa scoperta apre nuove prospettive per lo sviluppo di terapie antivirali.

Il concentrato di CBD per modulare il tremore

Tra tutti i tremori, sono sicuramente gli spasmi involontari alle mani quelli che creano più disagio, e sono proprio gli spasmi alle mani ad essere i sintomi più riconoscibili all’inizio in una possibile patologia. Il tremore essenziale si manifesta specialmente in individui di età superiore ai 40 anni ma non va confuso con malattie come il Parkinson. Infatti, questo può essere un sintomo della malattia, ma se si soffre di tremore essenziale non è assolutamente detto che questo indichi la presenza del morbo di Parkinson.

Walter De Benedetto: un appello a Mattarella per chiedere che sia garantito il diritto di cura

Walter De Benedetto, affetto da artrite reumatoide, una patologia complessa e debilitante che provoca dolori intensi, si affidava alla cannabis terapeutica per gestire i suoi sintomi. Nonostante una regolare prescrizione medica, Walter non riusciva a ottenere le quantità necessarie per il suo trattamento, problema comune a molti pazienti. Di fronte a questa carenza strutturale, ha deciso di coltivare cannabis nel proprio giardino per sopperire alla mancanza, scelta che lo ha portato a essere indagato per coltivazione di sostanze stupefacenti in concorso.
Nonostante la regolare prescrizione di cannabis terapeutica, che gli permetterebbe di migliorare la qualità della vita, De Benedetto è stato costretto – come spesso accade per molti pazienti – a sopperire alle lacune pubbliche con l’auto-produzione dal momento che non riusciva a ottenere la quantità di cannabis riportata dalla prescrizione.

I semi di canapa preziosi per il nostro benessere

Ogni giorno emergono nuove “soluzioni miracolose” per rispondere ai più svariati malesseri, ma spesso la risposta più semplice è anche quella più efficace: tornare alla natura.

Come? Non serve essere esperti: basta riscoprire le scelte essenziali che l’umanità ha sempre adottato. E nel frattempo, è utile approfondire certi argomenti e tenersi aggiornati sulle scoperte scientifiche che li riguardano.

La cannabis come arma contro il Covid

In attesa del vaccino, anche la cannabis potrebbe contribuire nella lotta contro il Covid-19, soprattutto come terapia di supporto. Aurélia De Pauw, ricercatrice di Tetra Bio-Pharma, sta sviluppando il farmaco Ppp003, un cannabinoide sintetico che potrebbe ridurre la tempesta di citochine, una reazione immunitaria potenzialmente fatale nel coronavirus, e prevenire la disfunzione polmonare nelle fasi avanzate. Attualmente, l’azienda è nella fase finale dei test preclinici, con l’obiettivo di avviare la Fase 2 entro fine anno.