L’ampia petizione, promossa dall’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia con il sostegno delle principali organizzazioni agricole del settore, contesta la conformità della normativa italiana sulla canapa rispetto al diritto dell’Unione Europea.

L'informazione
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L’ampia petizione, promossa dall’Associazione Nazionale Canapa Sativa Italia con il sostegno delle principali organizzazioni agricole del settore, contesta la conformità della normativa italiana sulla canapa rispetto al diritto dell’Unione Europea.
Si accende, come mai prima d’ora, la discussione sull’articolo 18 del DDL Sicurezza, con particolare riferimento alle ripercussioni sulla filiera della canapa industriale. Flavio Tosi, Eurodeputato di Forza Italia e membro del Partito Popolare Europeo, ha manifestato il proprio dissenso rispetto al disegno di legge, sottolineando il rischio di compromettere un settore agricolo legittimo e riconosciuto a livello europeo.
Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nel gennaio del 2022, emanò un decreto volto a disciplinare la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione delle piante officinali. Tale provvedimento suscitò particolare attenzione nel settore della canapa industriale, poiché includeva la Cannabis sativa L. tra le colture soggette a regolamentazione, con possibili restrizioni sugli utilizzi consentiti.
La startup Hempitecture ha ricevuto 8,42 milioni di dollari dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) per sostenere la realizzazione di un impianto dedicato alla lavorazione della canapa industriale nel Tennessee.
Questo finanziamento rientra nel programma “Advanced Manufacturing and Recycling Grant” , promosso dall’ufficio Manufacturing and Energy Supply Chains (MESC) del DOE, che ha stanziato un totale di 428 milioni di dollari per oltre dieci progetti volti a incentivare la produzione di energia pulita, in particolare nelle comunità storicamente legate all’industria del carbone.
Le agenzie di informazione nazionale continuano, ancora oggi, a compromettere la loro credibilità, diffondendo notizie distorte e permeate di propaganda. Questo tipo di comunicazione rappresenta un vero e proprio strumento di manipolazione cognitiva, con effetti significativi sulla percezione della realtà da parte della popolazione.
Sarebbe dovuta durare almeno altri quattro anni la fase sperimentale della legalizzazione, e invece con una mossa a sorpresa, la Svizzera, tramite la Commissione sicurezza sociale e sanità ha approvato il progetto preliminare per la legalizzazione della cannabis ad uso adulto.
Si è conclusa la fase istruttoria del processo relativo all’esplosione del laboratorio di cannabis light a Gubbio, un tragico evento che ha provocato la morte di un giovane di 18 anni e di una donna di 52, oltre a causare gravi ferite permanenti ad altri due ragazzi. Il procedimento proseguirà con l’udienza del 20 marzo, dedicata alla requisitoria del pubblico ministero Gemma Miliani, seguita il 27 marzo dagli interventi delle parti civili e il 10 aprile dalle arrighe della difesa. Con la chiusura dell’istruttoria, il giudice ha formalmente acquisito tutti gli elementi probatori, comprese testimonianze e documentazione.
Nel panorama giudiziario italiano del 2025, dopo anni di sentenze controverse che hanno sollevato ampi dibattiti, non dovremmo più sorprenderci di fronte all’olocausto della giustizia italiana. Imprenditori onesti, come quelli del settore canapicolo, si trovano quotidianamente a dover affrontare processi estenuanti, spesso solo per aver svolto il proprio lavoro.
Un recente studio condotto nei Paesi Bassi ha rivelato che la cannabis venduta nei coffee shop del paese può contenere sostanze contaminanti, tra cui piombo, pesticidi e batteri potenzialmente nocivi. L’indagine, svolta dall’Istituto Trimbos, specializzato in salute mentale e dipendenze, ha lo scopo di definire un parametro di riferimento per la presenza di contaminanti, in vista di un progetto pilota che partirà ad aprile. Durante questa fase sperimentale, in dieci città olandesi, i coffee shop avranno accesso a cannabis coltivata legalmente da produttori autorizzati e sottoposta a rigorosi controlli di qualità.
Il consulente di cui stiamo parlando è direttamente coinvolto in uno degli scambi calcistici più rilevanti delle ultime settimane, quello che ha portato Kyle Walker al Milan. Il difensore inglese, nato nel 1990 e pilastro del Manchester City, è approdato in prestito al club rossonero pochi giorni fa.