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Ora è ufficiale: la Cannabis è una medicina

Nel febbraio del 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconobbe ufficialmente la Cannabis come una sostanza medica, evidenziandone i benefici terapeutici. Tuttavia, l’OMS mantenne il limite del THC (il principale principio psicoattivo della pianta, oggi illegale in Italia) a una soglia minima dello 0,2%, praticamente trascurabile. Questa decisione rappresentava un passo importante per l’intero settore, ma in Italia passò quasi inosservata, complice la scarsa attenzione riservata dai mass media, spesso focalizzati esclusivamente sulle vicende politiche.

Onu: per la prima volta è stato riconosciuto il valore terapeutico della cannabis

Questa storica decisione è stata presa oggi a Vienna durante una votazione della Commissione sugli Stupefacenti, l’organo dell’ONU responsabile delle politiche globali sulle droghe. La risoluzione è stata approvata con una maggioranza semplice dei 53 stati membri della Commissione. I paesi dell’Unione Europea, ad eccezione dell’Ungheria, insieme a molti stati americani, hanno votato a favore, mentre gran parte delle nazioni asiatiche e africane si sono espresse contro.

Altri 5 stati USA hanno legalizzato la cannabis

Durante l’Election Day negli Stati Uniti, mentre la sfida presidenziale tra Trump e Biden si prospetta ricca di battaglie legali, i cittadini di diversi stati si sono trovati concordi su un tema: la legalizzazione della cannabis. In quattro stati – Arizona, Montana, New Jersey e South Dakota – i referendum sulla legalizzazione della marijuana per uso ricreativo hanno visto prevalere il “sì”. I risultati, anche se non ancora ufficiali, sono ormai ben delineati e difficilmente subiranno cambiamenti.

CBD: il ministro Speranza sospende il decreto che minacciava il settore della canapa

Revocato il decreto del Ministero della Salute che prevedeva l’inserimento delle preparazioni orali a base di CBD nella tabella dei medicinali del testo unico sugli stupefacenti. La notizia, riportata da La Stampa, annuncia il dietrofront ufficiale: con un atto datato 28 ottobre, l’entrata in vigore del provvedimento è stata sospesa con effetto immediato, in attesa dei pareri richiesti all’Istituto Superiore di Sanità e al Consiglio Superiore di Sanità.