ITALIA

cannabis

Showing: 221 - 230 of 255 Articles

Lo status della cannabis dovrebbe cambiare: la Federazione Internazionale d’atletica è favorevole

Il caso di Sha’Carri Richardson ha acceso un acceso dibattito sulla presenza della cannabis nella lista delle sostanze proibite nello sport. L’esclusione della velocista dalle Olimpiadi ha sollevato interrogativi sulla rigidità delle regole anti-doping e sulla necessità di una revisione. La vicenda ha evidenziato la necessità di un confronto aperto e costruttivo sulla questione, al fine di trovare un equilibrio tra la tutela della salute degli atleti e la flessibilità necessaria per adattarsi ai cambiamenti sociali.

Flash-mob a Bassano nel giorno del “420”: legalizzare la cannabis favorisce l’economia

Flash mob anche a Bassano in viale delle Fosse, questa mattina, come in altre città d’Italia, per chiedere la legalizzazione della cannabis e favorire l’economia: una trentina i partecipanti nella città del Grappa, quasi tutti giovani. “Siamo un gruppo di attivisti sparsi per tutta Italia. Il nostro obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sui grandi benefici che può portare la legalizzazione della Cannabis e la valorizzazione di tutti i suoi utilizzi. Questa pianta è una risorsa, non un nemico” afferma il movimento “Cananbis for future” sul suo sito.

Il volto della mafia sulle poltrone: chi ostacola la legalizzazione sostiene la criminalità

Qualche giorno fa, la ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, ha ricevuto la delega alle politiche antidroga. Questo rappresenta un passo importante per il futuro della Cannabis in Italia, considerando le note posizioni antiproibizioniste della ministra. Dadone ha annunciato fin da subito l’intenzione di convocare la Conferenza Nazionale sulle Droghe , un evento

Ora è ufficiale: la Cannabis è una medicina

Nel febbraio del 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconobbe ufficialmente la Cannabis come una sostanza medica, evidenziandone i benefici terapeutici. Tuttavia, l’OMS mantenne il limite del THC (il principale principio psicoattivo della pianta, oggi illegale in Italia) a una soglia minima dello 0,2%, praticamente trascurabile. Questa decisione rappresentava un passo importante per l’intero settore, ma in Italia passò quasi inosservata, complice la scarsa attenzione riservata dai mass media, spesso focalizzati esclusivamente sulle vicende politiche.