Il governo ha depositato un nuovo decreto che prevede l’inserimento del CBD ad uso orale tra i medicinali stupefacenti.

L'informazione
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Il governo ha depositato un nuovo decreto che prevede l’inserimento del CBD ad uso orale tra i medicinali stupefacenti.
Non esiste nessun decreto ministeriale attuato, ma è solo uno schema all’interno dello stesso decreto, non ancora firmato. Qualora il decreto ministeriale dovesse seguire lo schema proposto, non avrebbe assolutamente qualsivoglia profilo di legittimità in quanto la legge n°242 del 2016 non prevede, per quanto concerne le foglie e le infiorescenze che implicitamente sono contenute nel comparto florovivaistico, la possibilità di delega e deroga ad una fonte di norma secondaria come è di fatto il decreto ministeriale.
Revocato il decreto del Ministero della Salute che prevedeva l’inserimento delle preparazioni orali a base di CBD nella tabella dei medicinali del testo unico sugli stupefacenti. La notizia, riportata da La Stampa, annuncia il dietrofront ufficiale: con un atto datato 28 ottobre, l’entrata in vigore del provvedimento è stata sospesa con effetto immediato, in attesa dei pareri richiesti all’Istituto Superiore di Sanità e al Consiglio Superiore di Sanità.
Le “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis” sono state ufficialmente inserite nella tabella dei medicinali, sezione B, del testo unico sugli stupefacenti, grazie a un decreto emanato dal Ministero della Salute. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 ottobre, il decreto entrerà in vigore il 30 dello stesso mese.