Editoriale

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L’esplosione di Gubbio: chiusa l’istruttoria, si va verso la sentenza

Si è conclusa la fase istruttoria del processo relativo all’esplosione del laboratorio di cannabis light a Gubbio, un tragico evento che ha provocato la morte di un giovane di 18 anni e di una donna di 52, oltre a causare gravi ferite permanenti ad altri due ragazzi. Il procedimento proseguirà con l’udienza del 20 marzo, dedicata alla requisitoria del pubblico ministero Gemma Miliani, seguita il 27 marzo dagli interventi delle parti civili e il 10 aprile dalle arrighe della difesa. Con la chiusura dell’istruttoria, il giudice ha formalmente acquisito tutti gli elementi probatori, comprese testimonianze e documentazione.

L’Italia rovina vite: un anno e quattro mesi per otto piante di cannabis

Nel panorama giudiziario italiano del 2025, dopo anni di sentenze controverse che hanno sollevato ampi dibattiti, non dovremmo più sorprenderci di fronte all’olocausto della giustizia italiana. Imprenditori onesti, come quelli del settore canapicolo, si trovano quotidianamente a dover affrontare processi estenuanti, spesso solo per aver svolto il proprio lavoro.

Il processo EasyJoint alle battute finali: le dichiarazioni di Marola

Luca Marola, pioniere della cannabis light in Italia con il marchio “easyjoint”, dopo anni di processo, ha parlato per la prima volta in aula a Parma.

L’ultima udienza si terrà il 29 maggio, la fine del processo piú grande nel nostro paese in materia di cannab1s light. Le sensazioni appaiono positive, anche se ad oggi il nostro sistema giudiziario, a riguardo, non smette mai di sorprenderci, purtroppo negativamente. Un processo che è apparso fin da subito simbolo dell’attacco dello Stato nei confronti del settore piú discusso degli ultimi anni.