Editoriale

proibizionismo

Showing: 1 - 10 of 13 Articles

“Cinque euro dai, due canne” la brutta storia dietro al video virale di Andrea Alongi

Un breve filmato registrato all’interno di un’aula di tribunale durante un processo: un giovane di diciassette anni risponde alla domanda del Pubblico Ministero – “Ricorda quanto hashish ha acquistato?” – con un’espressione quasi ironica e una risposta apparentemente insignificante: “Cinque euro dai, due canne.” Il suo volto lascia trasparire una smorfia che somiglia a un sorriso beffardo, come se volesse sottintendere: “Davvero sono qui per questo?”

Il trauma dei giovani causato dalla finta guerra alla droga

Spesso vi abbiamo parlato della finta guerra alla droga che le istituzioni attuano sul territorio italiano. Una battaglia che effettivamente si scatena contro la persona, contro i giovani e non contro la vera e propria criminalità. Come sempre, premettiamo, che non vogliamo in alcun modo incentivare l’utilizzo di sostanze stupefacenti, ma portare alla luce l’attuale interpretazione di tale fenomeno da parte dello  Stato.

In Europa si sta allontanando il proibizionismo?

Il vento sta cambiando nel Vecchio Continente. L’approccio proibizionista alla cannabis, che ha caratterizzato per decenni le politiche europee, è sempre più contestato. Governi di diversi paesi stanno riconoscendo i limiti di questo modello e stanno adottando misure più pragmatiche, orientate alla regolamentazione del mercato e alla tutela della salute pubblica. La criminalizzazione dei consumatori è sempre più percepita come un errore, mentre si fa strada la consapevolezza che la cannabis è una questione complessa che richiede soluzioni innovative.

Il volto della mafia sulle poltrone: chi ostacola la legalizzazione sostiene la criminalità

Qualche giorno fa, la ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, ha ricevuto la delega alle politiche antidroga. Questo rappresenta un passo importante per il futuro della Cannabis in Italia, considerando le note posizioni antiproibizioniste della ministra. Dadone ha annunciato fin da subito l’intenzione di convocare la Conferenza Nazionale sulle Droghe , un evento

Undici anni fa lo Stato uccise Cucchi: simbolo del fallimento del sistema repressivo italiano

A 31 anni un ragazzo come tanti diventa tragicamente simbolo dell’ingiustizia italiana, di uno stato deviato e di un sistema corrotto. La sera del 15 ottobre 2009 Stefano viene fermato da una pattuglia dei Carabinieri e viene trovato in possesso di 12 dosi di Hashish (“fumo” – droga leggera), viene condotto in caserma e picchiato brutalmente. Il 22 ottobre muore lasciato morire in un letto di ospedale per detenuti, malnutrito e con il corpo ed il viso gonfio di botte. Al momento della morte Stefano pesava solo 37 Kg.