Il tribunale di Vicenza ha emesso una sentenza che segna un duro colpo per l’Arma dei carabinieri: quattro militari sono stati condannati per episodi di violenza e falsificazione di atti pubblici risalenti all’estate del 2019.

L'informazione
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Il tribunale di Vicenza ha emesso una sentenza che segna un duro colpo per l’Arma dei carabinieri: quattro militari sono stati condannati per episodi di violenza e falsificazione di atti pubblici risalenti all’estate del 2019.
Negli ultimi anni abbiamo più volte approfondito un tema di grande rilevanza: l’illusione della guerra alla droga . Abbiamo costantemente evidenziato le ragioni per cui le politiche repressive si sono rivelate inefficaci e fallimentari.
Un breve filmato registrato all’interno di un’aula di tribunale durante un processo: un giovane di diciassette anni risponde alla domanda del Pubblico Ministero – “Ricorda quanto hashish ha acquistato?” – con un’espressione quasi ironica e una risposta apparentemente insignificante: “Cinque euro dai, due canne.” Il suo volto lascia trasparire una smorfia che somiglia a un sorriso beffardo, come se volesse sottintendere: “Davvero sono qui per questo?”
Spesso vi abbiamo parlato della finta guerra alla droga che le istituzioni attuano sul territorio italiano. Una battaglia che effettivamente si scatena contro la persona, contro i giovani e non contro la vera e propria criminalità. Come sempre, premettiamo, che non vogliamo in alcun modo incentivare l’utilizzo di sostanze stupefacenti, ma portare alla luce l’attuale interpretazione di tale fenomeno da parte dello Stato.
Il 22 ottobre 2009 a Roma moriva Stefano Cucchi in seguito al pestaggio violento da parte di due carabinieri. Stefano fu portato in caserma dopo essere stato arrestato per 20 grammi di Hashish. In seguito fu picchiato in modo selvaggio dagli agenti e mori pochi giorni dopo in ospedale.
Nel biennio 2022-2023, con la cosiddetta “Guerra alla Droga” promossa dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, si è registrato un incremento del consumo di sostanze stupefacenti in Italia.
Ennesima BUFALA del Presidente dei Senatori di Forza Italia: “La criminalità potrebbe facilmente spingere altre sostanze, vendendo ad esempio cocaina, droghe chimiche e eroina a prezzi inizialmente più bassi per attrarre i consumatori verso altre droghe”.
La legislatura è iniziata da neanche due giorni, e già i guai sono in arrivo. La destra di questo Paese continua a fare della guerra alla cannabis un folle, dannoso e stupido baluardo ideologico. Non soltanto rendendo piena di ostacoli la via verso la legalizzazione, ma volendo andare a colpire persino ciò che oggi è GIÀ legale.
Il vento sta cambiando nel Vecchio Continente. L’approccio proibizionista alla cannabis, che ha caratterizzato per decenni le politiche europee, è sempre più contestato. Governi di diversi paesi stanno riconoscendo i limiti di questo modello e stanno adottando misure più pragmatiche, orientate alla regolamentazione del mercato e alla tutela della salute pubblica. La criminalizzazione dei consumatori è sempre più percepita come un errore, mentre si fa strada la consapevolezza che la cannabis è una questione complessa che richiede soluzioni innovative.
Un uomo, disoccupato a causa della pandemia, si è trovato di fronte a un dilemma: curarsi con la cannabis prescritta dal medico, ma con un costo di 840 euro al mese, oppure coltivare la propria erba. La seconda opzione, però, gli è costata cara: sequestro di tutto il raccolto e denuncia penale.